In preghiera con gli Ucraini di Crotone


Si è svolto giovedì 3 marzo, nella chiesa di Santa Maria de Prothospataris, nel centro storico di Crotone, un intenso momento di preghiera e un incontro fraterno del vescovo con alcuni membri della comunità ucraina presente nella nostra città.

“Abbiamo sentito con forza l’aiuto fraterno di tante persone - ha detto padre Vasil Kulynyak, sacerdote ucraino che da anni cura spiritualmente i connazionali presenti nella nostra diocesi, introducendo l’incontro - che si è realizzato nel contributo economico, di viveri, vestiti e medicine che sono già stati mandati con un mezzo nei territorio martoriati dalla guerra”.

Quindi una rappresentante della comunità ucraina ha rivolto un saluto all’arcivescovo, chiedendo che “tutti si interessino al dramma del nostro popolo. Siamo tutti interpellati come cristiani a costruire la pace e la fraternità umana. Il popolo ucraino grida e combatte per la libertà e la democrazia. Noi gridiamo a Dio, perché cambi il cuore degli uomini. Il nostro popolo sta sperimentando una Via Crucis, per questo speriamo nel giungere della risurrezione”.

Si è svolto, quindi, un intenso momento di preghiera in lingua ucraina, secondo il rito orientale che caratterizza la tradizione liturgica di questa comunità.

Infine, è stato l’arcivescovo a rivolgere il proprio saluto alla comunità ucraina:

“Sento in questo momento il desiderio di abbracciare ciascuno di voi. Insieme abbiamo gridato stasera, pregando, chiedendo a Dio di proteggere tutti voi. Ma siamo qui anche per gridare di fronte agli uomini, perché sono gli uomini che hanno voluto tutto questo. Gridiamo ai potenti che possono e hanno il dovere di fermate tutto questo, e intanto guardiamo al vostro popolo, che sta dimostrando una grande dignità in questo momento così difficile. Come Pastore, vi dico di cuore che faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità. Avere tra noi un ‘pezzo’ di Ucraina ci fa sentire ancora più vicini e coinvolti in quanto sta accadendo. Vorrei incoraggiarvi: la vostra storia e anche la storia della nostra gente, testimonia come, attraverso i momenti di grande crisi, c’è la possibilità di una nuova rinascita. Sono certo che con l’aiuto di Dio e la protezione di Maria Santissima, insieme, saremo capaci di trasformare questa tragedia in un’occasione per diventare migliori”.