L'indulgenza plenaria è una realtà spirituale attraverso cui la Chiesa Cattolica accompagna il cammino di conversione dei fedeli.
Tutti sappiamo per esperienza che, anche dopo aver ricevuto il perdono per un errore commesso, spesso permangono delle conseguenze nella nostra vita e in quella degli altri. Così, quando riceviamo il perdono sacramentale attraverso la confessione, il peccato viene completamente cancellato. Tuttavia, proprio come una ferita guarita può lasciare una cicatrice, il peccato lascia un’impronta negativa nella nostra vita. Questa impronta si manifesta in abitudini negative, radicate nel nostro comportamento quotidiano; un modo distorto di pensare e di relazionarci; conseguenze concrete delle nostre azioni sulla vita delle persone.
L'indulgenza plenaria agisce come un aiuto spirituale speciale che la Chiesa offre per guarire queste cicatrici spirituali. Non è una scorciatoia per evitare l’impegno nel trasformare la propria vita, né un atto magico, meccanico. Si tratta, piuttosto, di un sostegno spirituale nel cammino di conversione.
Uno degli aspetti più belli dell'indulgenza sta nella sua natura comunitaria. Attraverso essa entriamo in una grande rete di amicizia spirituale che include
Tutte membra vive di quell’unico corpo che ha come capo Gesù stesso. Questo organismo “ben compaginato e connesso” è frutto della pasqua di Gesù.
Il Giubileo è l’occasione per tornare a sentirci Chiesa, riscoprire la dimensione comunitaria della nostra fede e ravvivare in noi i doni pasquali del Risorto.
Le “Norme sulla Concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025” emanate dalla Penitenzieria Apostolica il 13.05.2024 affermano che
I fedeli, pellegrini di speranza, potranno conseguire l’Indulgenza Giubilare concessa dal Santo Padre se intraprenderanno un pio pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare e ivi partecipando devotamente alla Santa Messa; ad una Messa rituale per il conferimento dei sacramenti di iniziazione cristiana o l’Unzione degli infermi; alla celebrazione della Parola di Dio; alla Liturgia delle ore (ufficio delle letture, lodi, vespri); alla Via Crucis; al Rosario mariano; all’inno Akathistos; ad una celebrazione penitenziale, che termini con le confessioni individuali dei penitenti, come è stabilito nel rito della Penitenza (forma II); Altresì, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se, individualmente, o in gruppo, visiteranno devotamente qualsiasi luogo giubilare e lì, per un congruo periodo di tempo, si intratterranno nell’adorazione eucaristica e nella meditazione, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e invocazioni a Maria, Madre di Dio, affinché in questo Anno Santo tutti “potranno sperimentare la vicinanza della più affettuosa delle mamme, che mai abbandona i suoi figli” (Spes non confundit, 24).
Questi orientamenti offerti ai pellegrini sono tracce da seguire per sollecitare in noi l’atteggiamento più importante che ci viene richiesto: avere desiderio di distaccarsi dal peccato, anche veniale. Questa è la disposizione più difficile, ma anche più necessaria. Gli atti che compiremo nel corso del nostro pellegrinaggio giubilare sono espressione di un desiderio di conversione totale e duratura.
Chi si trovasse nell'impossibilità fisica di recarsi in un luogo giubilare (come gli ammalati, gli anziani, i detenuti), potrà ugualmente ottenere l'Indulgenza, offrendo le proprie unendosi spiritualmente alle celebrazioni, anche attraverso i media.
L’amicizia spirituale rafforzata tra noi grazie al dono dell’indulgenza si estende anche a coloro che sono già avanti a noi, che vivono quel cammino di purificazione che chiamiamo Purgatorio e che vogliamo sostenere con le nostre preghiere. Per questo, durante il Giubileo, sarà possibile acquistare l'Indulgenza plenaria non solo per sé, ma anche per i defunti, alle stesse condizioni. Si potrà ricevere l'Indulgenza anche due volte nello stesso giorno, applicandone una ai defunti.
L'Indulgenza, dunque, non è un gesto formale o un comodo biglietto per il paradiso: è un dono che esige un nostro preciso impegno di conversione e di carità. Solo così essa potrà dispiegare tutta la sua efficacia spirituale, come straordinaria occasione di grazia e di rinnovamento interiore in questo tempo giubilare.