Il Giubileo affonda le sue radici nella tradizione biblica, in particolare nel libro del Levitico (25,8-13).
Era un anno speciale che ricorreva ogni 50 anni, dopo sette settimane di anni. Anche se di difficile attuazione pratica, l'anno giubilare proponeva un radicale azzeramento a livello sociale, economico e spirituale:
Attraverso questi segni, il Giubileo mirava a ristabilire rapporti di giustizia e di equità all'interno del popolo, riconoscendo che in ultima analisi tutto appartiene a Dio. Era un anno santo, cioè diverso dagli altri, consacrato al Signore, che rivelava e attuava la sua signoria su tutto il creato.
Nel Nuovo Testamento, Gesù si presenta come colui che porta a compimento il Giubileo. Nella sinagoga di Nazaret (cfr. Lc 4,16-21), egli legge un passo del profeta Isaia che annuncia un anno di grazia:
«Lo Spirito del Signore è su di me ... mi ha mandato
E aggiunge: «Oggi si è compiuta questa Scrittura». In Gesù, il Giubileo trova il suo centro e la sua pienezza: lui è il Messia che inaugura il tempo della misericordia e della salvezza per tutta l'umanità.
La Chiesa ha continuato a celebrare il Giubileo come un tempo di conversione e di rinnovamento. A partire dal 1300, con papa Bonifacio VIII, l'Anno Santo viene celebrato a Roma con cadenza regolare: inizialmente ogni cento anni, poi ogni cinquanta (dal 1343) e infine ogni 25 anni (dal 1470). Oltre agli Anni Santi ordinari, ci sono stati anche Giubilei straordinari per particolari ricorrenze, come quello della Redenzione nel 1933 o della Misericordia nel 2015.