Conversione e Riconciliazione

Il Giubileo invita alla conversione e riconciliazione, culminando nella confessione come incontro con Dio. Prepararsi con esame di coscienza aiuta a riconoscere fragilità, sostenuti dalla misericordia di Dio.

Al cuore del Giubileo troviamo l’invito alla conversione e alla riconciliazione con Dio e tra di noi. Convertirsi significa cambiare mentalità e vita, accogliendo la novità del Vangelo. Questo cammino coinvolge mente, cuore e azioni, trovando il suo culmine nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione, luogo d’incontro con la misericordia del Padre.

«Lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20)

In questo Anno Santo abbiamo l’opportunità di riscoprire la confessione come abbraccio del Padre, liberazione e sollievo. Dio ci attende sempre con amore.  

Prepararsi bene

Perché sia possibile questo incontro in pienezza è necessario dedicare le nostre migliori energie a prepararlo con cura. Nella millenaria esperienza della Chiesa è maturata quella particolare forma di preghiera che chiamiamo esame di coscienza. Non si tratta di stilare un freddo elenco di mancanze, ma di uno sguardo onesto e umile sulla propria vita, guidati dallo Spirito Santo, per riconoscere fragilità e chiedere il dono del pentimento. Soprattutto, uno sguardo orante, a partire dalla consapevolezza dell’amore di Dio per noi, che sempre ci sorprende e desta in noi il desiderio di autentica conversione.  

La Chiesa, ospedale da campo

Nell’anno giubilare, si moltiplicano le opportunità per accostarsi al sacramento della Riconciliazione: celebrazioni comunitarie, confessioni individuali e la disponibilità di confessori nei luoghi giubilari e nelle parrocchie.

Ciascuno sarà accolto con benevolenza, soprattutto chi vive situazioni difficili, per offrire un cammino possibile di trasformazione interiore, nella logica della misericordia.

Per approfondire