Maniago presiede le celebrazioni in onore di San Dionigi Areopagita


In occasione della festa di San Dionigi l’Areopagita, patrono della città di Crotone e compatrono della diocesi, Monsignor Claudio Maniago, Amministratore Apostolico, ha presieduto la celebrazione del 9 ottobre e la tradizionale benedizione delle sementi e dei mezzi agricoli.

Monsignor Maniago si è rivolto ai presenti, esprimendo la sua gioia nel celebrare per la prima volta la solennità di San Dionigi, compatrono della diocesi, da quando è stato chiamato a guidare temporaneamente la Chiesa crotonese in attesa della nomina del nuovo vescovo. “Sono contento che questa celebrazione avvenga nella solennità di San Dionigi”, ha dichiarato, “perché mi permette di entrare subito nel cuore della vostra esperienza cristiana per cercare di servirla nel miglior modo possibile in questo tratto di strada che faremo insieme”.

Durante l’omelia, Maniago ha evidenziato il legame tra la comunità crotonese e la figura di San Dionigi, riconosciuto dalla tradizione come evangelizzatore di queste terre. Il richiamo alla missione evangelica di San Dionigi si è intrecciato con la denuncia della violenza e dell’odio che oggi affliggono la società, a livello globale e locale. Il riferimento alla “follia della guerra” e al clima di sconforto, soprattutto tra i giovani, è stato toccante e attuale, in un mondo segnato da conflitti che minano la speranza e creano profonde divisioni.

Monsignor Maniago ha poi evocato l’immagine biblica del profeta Isaia, descrivendo la condizione di estrema povertà del popolo d’Israele, per analogia con l’umanità di oggi, assetata di giustizia e pace. “Le acque – ha sottolineato – diventano l’emblema della vita nuova e della libertà donata dal Signore”. Questa speranza, ha spiegato, trova compimento nel dono dello Spirito Santo, che si manifesta come “acqua viva” capace di rigenerare le vite di ciascuno e le comunità.

Il tema della vocazione è stato centrale nell’omelia, con Monsignor Maniago che ha esortato i fedeli a rispondere con generosità alla chiamata di Dio, seguendo l’esempio di Cristo. “La vocazione cristiana è un perdere per trovare, è una passione e un distacco per la gloria e la vita”, ha detto, sottolineando come il cammino verso la salvezza richieda scelte radicali, rinunciando alle sicurezze materiali e abbracciando la croce. “Non si può essere stanchi, pigri o chiusi in se stessi e allo stesso tempo cristiani”, ha ammonito, lanciando un forte appello all’azione e all’impegno nella vita di fede.

Maniago ha infine invitato la comunità a vivere il nuovo anno pastorale con spirito rinnovato, ponendo la Parola di Dio al centro di ogni attività quotidiana. Questo cammino, ha sottolineato, sarà orientato anche dal Giubileo del 2025, un’occasione di grazia che non può essere vissuta con superficialità.

L’attenzione si è poi rivolta al futuro della diocesi, con un chiaro richiamo all'attesa di un nuovo Vescovo che possa guidare la comunità crotonese.  Nel concludere, Monsignor Maniago ha affidato la città alla protezione di San Dionigi, augurandosi che il nuovo pastore trovi una Chiesa pronta ad accogliere con fervore e fede il carisma apostolico. “Non sarà un’attesa passiva”, ha dichiarato, “ma una comunità in cammino, pronta a ricevere nuovo impulso”.

La festa di San Dionigi, celebrata in un clima così particolare, ha così rappresentato non solo un momento di riflessione e preghiera, ma anche un’occasione per rinnovare l’impegno della comunità crotonese nel percorrere il cammino del Vangelo, ispirati dall’esempio dell'Areopagita, in attesa di una guida che possa traghettarla verso il futuro.