Si è svolta venerdì 02 luglio, presso il Museo Diocesano di Santa Severina, la cerimonia di inaugurazione della mostra "I tesori delle cattedrali".
Fino alla fine di agosto sarà possibile ammirare alcune preziose opere d'arte custodite nelle chiese cattedrali di Crotone e Santa Severina (attuali sedi diocesane) e delle antiche chiese ex-cattedrali di Belcastro, Isola di Capo Rizzuto e Strongoli. Per motivi di difficile comprensione, la popolazione di Umbriatico ha rifiutato di concedere in prestito le opere custodite nell'antica chiesa cattedrale di san Donato.
Prima della cerimonia di inaugurazione si è svolta una breve conferenza stampa, alla quale hanno preso parte: mons. Angelo Panzetta, arcivescovo di Crotone - Santa Severina; don Gino Gulizia, Direttore del Museo Diocesano di Santa Severina; prof. Mario Panarello, curatore della mostra; dott.ssa Elisa Cagnazzo, Direttrice organizzativa.
"Le nostre cattedrali - ha affermato il vescovo - sono esse stesse un tesoro: antropologico e teologico. Non sono meri contenitori, ma luoghi edificati per annunciare, celebrare, vivere la fede e i valori culturali, sociali, artistici che la fede stessa è capace di alimentare. Giusto, quindi - ha continuato mons. Panzetta - che ci interpelliamo anche sullo stato di salute dei nostri antichi edifici sacri e che testimonianza stiamo lasciando alle prossime generazioni. Le cattedrali, al plurale, ci dicono che la nostra storia è frutto di tante storie, che sono chiamate tuttora a vivere un'identità plurale, una convivialità".
Una nota di disappunto è stata espressa dall'arcivescovo per lo strano comportamento della comunità di Umbriatico, che si è caparbiamente rifiutata di permettere l'esposizione dello straordinario busto argenteo di san Donato: "Peccato - ha affermato con dispiacere il vescovo - che la comunità di Umbriatico si sia sottratta a questo cammino che si sta facendo insieme, impedendo di poter fruire dei tesori della sue bellissima cattedrale".
"Il progetto di questa mostra nasce nel 2019 - ha affermato don Gino Gulizia, direttore del Museo di Santa Severina - una mostra ambiziosa, che permette un lungo viaggio attraverso i territori e le storie della nostra diocesi. Immergersi in questo passato così ricco significa fare un tuffo nella vita dei popoli che ci hanno preceduto. L'arte va intesa come luogo teologico - ha sostenuto don Gino - perché in essa la fede prende forma artistica, liturgica e si fa espressione di un vissuto che parla ancora anche a noi. Il nostro territorio complesso anche geograficamente, difficile da percorrere a causa dei limiti delle infrastrutture, in questa mostra è come raccolto e sintetizzato, reso fruibile per un ampio pubblico".
Ha preso poi la parola il prof. Mario Panarello, curatore della mostra, affermando che "il confronto ravvicinato con questo ricchissimo passato: le committenze, l'attenzione di tanti vescovi, la cura per il mantenimento e il rifacimento, nel corso dei secoli, dei manufatti, permette di accorgersi della sensibilità e si resta affascinati da tante personalità che hanno dedicato risorse e competenze per la valorizzazione artistica del territorio. In un territorio come il nostro non è facile fare ricerca, ma con grande dedizione si è riusciti a produrre anche un interessante catalogo della mostra, che resterà a ricordo di una importante iniziativa della diocesi in favore del patrimonio di arte e cultura che è custodito nelle chiese cattedrali disseminate sul territorio. L'allestimento della mostra - ha proseguito il prof. Panarello - è stato curato in modo tale da creare un percorso suggestivo, tenendo conto anche dello spazio museale e delle peculiarità delle opere esposte. Il catalogo, invece, presenta un percorso più organico e tiene conto maggiormente della cronologia dei manufatti. La mostra che oggi inauguriamo - ha concluso il curatore della mostra - è una ulteriore testimonianza di quanto ricco sia il patrimonio artistico che abbiamo ricevuto, e quanto ancora sia necessario riagganciarci a questa ricchezza, prenderne consapevolezza, saperlo valutare e valorizzare".
Infine, ha preso la parola la dott. Elisa Cagnazzo, che è direttore organizzativo del Museo di Santa Severina, spiegando che "le comunità devono diventare comunità competenti, cioè collettivamente capace di riconoscere i proprio bisogni, saper dare una risposta e attivarsi per realizzare il cambiamento necessario. Il catalogo della mostra è stato realizzato con un alto profilo scientifico, grazie al contributo di importati studiosi. Anche i più piccoli potranno essere coinvolti grazie all'allestimento multimediale curato dalla società TEA sas".
Il Museo accoglierà i visitatori tutti i giorni dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30.
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