Mentre si avvicina il momento di grazia dell'ordinazione episcopale di mons. Serafino Parisi, che sarà celebrata sabato 02 luglio prossimo a Santa Severina, è interessante potersi soffermare a riflettere sullo stemma episcopale e sul motto scelti da nuovo vescovo di Lamezia Terme.
Tradizionalmente i nuovi vescovi fanno comporre da persone esperte uno stemma araldico, nel quale sintetizzare simbolicamente la propria storia umana e vocazionale, e un motto, generalmente tratto dalla sacra scrittura, che sia rappresentativo dell'orientamento pastorale che cercherà di dare al suo ministero episcopale.
Mons. Parisi, come afferma don Antonio Pompili, vicepresidente dell'Istituto Araldico Italiano e autore dello stemma, ha scelto elementi che rappresentano la sua origine, Santa Severina, e la sua formazione, caratterizzata dallo studio e insegnamento della sacra scrittura e delle lingue bibliche: "Gli smalti dello scudo fanno riferimento alla città di Santa Severina, essendo da quello stemma mutuati; su queste campiture si innalzano le lettere greche Alpha e Omega a simboleggiare la Parola di Dio".
"La croce greca biforcata inscritta in un anello - continua don Pompili - riprende quella impressa in un graffito su di un capitello all'interno del battistero di Santa Severina, struttura che costituisce una della massime testimonianze del periodo bizantino in Calabria".
Le parole del motto episcopale di mons. Parisi sono desunte dalla lettera di San Paolo apostolo ai Galati: "Per caritatem servite invicem" (Gal 5,13b). Come spiega don Pompili, "Paolo parla della vita cristiana come una chiamata alla libertà e precisa il significato della libertà autentica: l'ideale cristiano di libertà è presentato dall'apostolo come schiavitù. Sembrerebbe una contraddizione, ma c'è da dire che i cristiani sono chiamati a essere schiavi per amore, non per costrizione, ma liberamente e con gioia".
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