L’Arcivescovo incontra i sindaci della provincia di Crotone


Domenica 10 gennaio, in occasione della Giornata diocesana della pace, mons. Angelo Panzetta ha incontrato, in modalità online, viste le restrizioni da pandemia, i sindaci dei comuni della provincia di Crotone. L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Curia arcivescovile, ha avuto il pregio di stimolare una riflessione su come costruire insieme percorsi di pace, per una convivenza all’insegna del rispetto e dell’accoglienza, trovando nuove motivazioni da infondere nelle proprie attività quotidiane, spese per il bene della collettività. Fonte di ispirazione per questo meeting è stato il messaggio che papa Francesco ha ideato per la LIV Giornata mondiale della pace, scegliendo come tema La culturadella cura come percorso di pace.

Nella prima parte ci sono stati alcuni interventi. Don Pasquale Aceto, responsabile dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro, ha richiamato non solo l’importanza del servizio dei sindaci alle loro comunità, inteso come “prossimità” dello Stato alle esigenze dei propri cittadini, ma anche la responsabilità nella gestione dei prossimi aiuti finanziari, da gestire con avvedutezza. Il presidente della Provincia, dottor Simone Saporito, ha insistito, invece, sulla necessita di “fare sistema” tra le diverse istituzioni, per rispondere in modo efficace alle diverse difficoltà, soprattutto in questo periodo, in cui la crisi sanitaria in atto ha acuito la precaria condizione di molti. Resta fondamentale però l’impegno dei singoli cittadini, che devono essere coinvolti e motivati per promuovere la cura del bene comune.

Mons. Angelo Panzetta, che ha ringraziato per la presenza i sindaci, ha fatto riferimento al messaggio per la pace di papa Francesco, sottolineandone la “valenza metapolitica”, perché tocca valori fondamentali per il conseguimento del bene comune. Infatti, attraverso la cultura della cura, che è possibile conseguirla con i quattro principi citati («la promozione della dignità di ogni persona umana», «la solidarietà con i poveri e gli indifesi», «la sollecitudine per il bene comune», «la salvaguardia del creato»), è possibile – afferma il vescovo – «parlare il linguaggio della carità fraterna e poter seriamente rafforzare la cultura della pace tra gli uomini».


Il papa, infatti, indirizza a tutti le sue parole e attraverso la raccomandazione della cura (tema che è presente in altri documenti del pontefice) propone un nuovo modello di antropologia, alternativo a quello dell’individualismo, «che propugna, invece, una visione del soggetto chiuso e accartocciato su se stesso». La cultura della cura, secondo il vescovo della città pitagorica, ha inoltre un fondamento filosofico. Alcuni autori del Novecento, come Buber, Levinas, Marcel, hanno messo al centro della loro riflessione l’esistenza dell’altro come occasione per ripensare l’agire umano. Attraverso la relazione, infatti, l’uomo può maturare un’autentica esperienza morale. Resta importante, in tutto ciò, la formazione, «perché – conclude mons. Panzetta – solo attraverso l’educazione è possibile creare una mentalità condivisa e una cultura comune».

Nella seconda parte, hanno preso la parola i sindaci, che hanno espresso, per l’invito, gratitudine e volontà di poter collaborare per la crescita e il rilancio di questo territorio. Diversi, infatti, sono stati gli interventi, da cui sono emerse preoccupazioni, speranze, ma anche proposte e progetti per una collaborazione fattiva e condivisa.