Da Petilia la quarta catechesi quaresimale di mons. Panzetta


Il Santuario della Santa Spina

Il Rettore del Santuario della Santa Spina, mons. Giuseppe Marra, introduce la catechesi raccontando il lungo percorso che ha portato fino a Petilia quella che è considerata una reliquia della corona di spine del Signore. Proprio la Santa Spina è il tesoro custodito nella chiesa che, insieme all'antico convento, per secoli ha visto la presenza dei Frati Minori. Un tesoro che plasma la devozione secolare del popolo petilino.

Cos'è L'elemosina?

L'elemosina è l'atto con il quale una persona o una comunità mette a disposizione di chi è nel bisogno un aiuto di tipo materiale. Le coordinate bibliche per comprendere la realtà dell'elemosina sono la misericordia, la carità, la giustizia.

Nella Sacra Scrittura

L'elemosina è, nell'Antico Testamento, innanzitutto ciò che Dio opera, è il suo farsi carico dei bisogni delle sue creature. Una disposizione propria di Dio, alla quale l'essere umano viene conformato.

Nella Scrittura, l'elemosina ha un valore teologico: è il modo attraverso il quale l'uomo si "arricchisce davanti a Dio"; è il modo attraverso il quale "si copre una moltitudine di peccati"; è un atto "liturgico" gradito a Dio più di qualunque altro gesto cultuale.

Il Nuovo Testamento porta avanti questa riflessione e la completa quando Gesù insegna che gli atteggiamenti che devono accompagnare l'elemosina sono: la discrezione, la segretezza, la sobrietà, la gratuità.

L'elemosina, come la intende Gesù, è una specie di "investimento", ha a che fare con la riuscita della nostra vita, con il suo destino eterno.

L'elemosina, la disponibilità a condividere ciò che si ha con chi è nel bisogno, è anche un termometro della libertà personale, un criterio per valutare la maturità della sequela di Gesù.

Le comunità cristiane del Nuovo Testamento insegnano la dimensione ecclesiale dell'elemosina: prendersi cura e farsi carico delle altre comunità che si trovano in ristrettezza.

Nell'epoca patristica

I Padri della chiesa levano con forza la loro denuncia verso coloro che non praticano l'elemosina. I beni della terra, nella loro visione mutuata dalla fede biblica, appartengono a tutti. Chi si rifiuta di fare l'elemosina è visto alla stregua di chi pratica l'ingiustizia.

Come praticare l'elemosina?

L'elemosina è da considerare un dovere quando si ha la possibilità di compierla. Quando, però, non si è nella possibilità di fare l'elemosina, resta il dovere morale della gentilezza, dell'ospitalità, dell'accoglienza. Afferma Papa Francesco: "Prima che una questione di portafoglio, l'elemosina è questione di sguardi".

L'elemosina è un dovere, inoltre, quando la persona che la chiede è davvero nel bisogno. Tutti, infatti, abbiamo il dovere di provare a guadagnarci da vivere, senza pesare sulle spalle degli altri quando non ce n'è motivo. L'accattonaggio, soprattutto quando sfrutta i minori, è un peccato oltre che un reato.

Per fare l'elemosina nello spirito del Nuovo Testamento, ed è necessaria una intenzione limpida; è necessario dare con gioia, non per forza o nella tristezza.