La seconda catechesi quaresimale dell'Arcivescovo dal Duomo di Crotone


Il secondo passo: la conversione

Le catechesi quaresimali dell'Arcivescovo, iniziate lo scorso sabato da Santa Severina, proseguono con il secondo appuntamento, nel quale mons. Panzetta affronta il tema della conversione.

All'essere umano, che fa continuamente la triste esperienza del male e del peccato, si rivolge la chiamata a incamminarsi sulla via della conversione. Un cammino che ha la stessa estensione della nostra vita.

Cos'è la conversione?

Nella Bibbia la conversione è "voltare le spalle al male, per voltarsi verso Dio". Mentre il peccato è "sbagliare strada, sbagliare bersaglio", la conversione è quel movimento esistenziale che ci fa dirigere decisamente verso Dio, lasciandoci alle spalle le vie di male. A questo cambio di direzione, che riguarda i nostri atteggiamenti esteriori, corrisponde la conversione descritta come il cambiamento profondo, radicale, interiore: "cambiare mentalità" (metanoein), si dice nella Scrittura.

L'origine della conversione: Il primato della Grazia

All'inizio della conversione, però, c'è sempre la Grazia, cioè la presenza efficace di Dio, che operando costantemente in nostro favore, stimola e sorregge la nostra libertà provocandola al cambiamento. Tutto questo emerge con forza dalla vita e dalla predicazione di Gesù: poiché il "regno di Dio si è fatto vicino" è possibile rispondere all'appello di Gesù alla conversione. Nella vita dei Santi vediamo testimoniata questa esperienza, sempre unica, ma segnata da alcune costanti: l'incontro con l'Evangelo e la libera adesione della persona.

Il percorso della conversione

Guardando il cammino della conversione dal punto di vista della nostra responsabilità, possiamo tracciare le coordinate di questo cammino che la Grazia ci provoca a fare. Si tratta, per prima cosa, di saperci guardare "allo specchio", saper riconoscere il nostro bisogno di conversione.

Il passo successivo è decidere di cambiare: mettere mano decisamente alla propria vita, esercitando una fondamentale fiducia nella possibilità di una autentica trasformazione sotto l'influsso della Grazia, senza cedere alla tentazione della mediocrità.

Gli ostacoli, in questo senso, posso essere: l'orgoglio ("non c'è nulla di sbagliato nella mia vita") e il disfattismo, che è una forma di disperazione ("è inutile per me provarci, il Vangelo non fa per me, non ce la posso fare").

Da dove bisogna cominciare?

Dal cuore, cioè dalla coscienza: se non cambia il cuore, una persona non sarà mai davvero "nuova". Una vita nuova è possibile quando scegliamo un nuovo "fine ultimo" della nostra vita, quando facciamo la scelta fondamentale che diventa la sorgente e il motore di ogni altra scelta: vivere per Cristo.