Nei locali della curia di Crotone, l’arcivescovo Claudio Maniago ha incontrato i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa prenatalizia. In un clima di accoglienza e gratitudine, l’amministratore apostolico della diocesi di Crotone - Santa Severina ha offerto uno sguardo sul cammino della Chiesa locale, sul significato del Natale e sul futuro imminente della comunità ecclesiale.
«Sono molto contento di questa occasione, che ci permette di scambiarci gli auguri di Natale e di incontrarci», ha esordito l’arcivescovo Maniago, ringraziando i giornalisti per il loro impegno. «Con la vostra puntualità e il vostro impegno, avete reso possibile una comunicazione chiara e trasparente, permettendo a tanti fedeli di sentirsi partecipi della vita della diocesi».
Nel tracciare un bilancio dei mesi trascorsi come amministratore apostolico, l’arcivescovo ha sottolineato la peculiarità di questo tempo di transizione: «Abbiamo vissuto momenti particolari, come la partenza del vescovo precedente, mons. Panzetta, l’amministrazione provvisoria e ora l’attesa di un nuovo vescovo, mons. Torriani, già eletto, ma non ancora presente in mezzo a noi». Tuttavia, Maniago ha ribadito che questa attesa non deve essere vissuta passivamente, ma come «un’opportunità per vivere pienamente il messaggio del Vangelo». «Abbiamo continuato il cammino pastorale con fiducia, pronti a riprenderlo con rinnovato entusiasmo sotto la guida del nuovo vescovo», ha detto, evidenziando come la scelta di un pastore proveniente dalla diocesi di Milano rifletta l’apertura della Chiesa universale al dialogo e alla condivisione delle ricchezze delle diverse realtà locali.
L’arcivescovo Maniago non ha nascosto il suo entusiasmo per l’esperienza vissuta a Crotone: «Sono giunto qui con uno sguardo curioso, desideroso di conoscere una realtà nuova, una comunità che non avevo mai frequentato se non sporadicamente, e ho scoperto una diocesi con una storia significativa e un percorso importante alle spalle». Ha poi lodato «l’impegno e la dedizione» di tante persone che contribuiscono alla vita della Chiesa, dalle parrocchie della città ai paesi più periferici.
Un momento centrale della conferenza è stato dedicato all’imminente avvio dell’Anno Santo. «Il 29 dicembre inaugureremo questo tempo di grazia nella nostra diocesi, con l’apertura delle chiese giubilari», ha annunciato Maniago. Tra queste, ha voluto sottolineare in particolare la cappella dell’ospedale, scelta che rappresenta «l’importanza dell’attenzione caritatevole e della vicinanza verso i malati e i sofferenti». Un segno tangibile dell’impegno della Chiesa verso le categorie più fragili della società. La liturgia eucaristica con cui sarà avviato il Giubileo nella diocesi si terrà domenica 29 dicembre alle ore 17:00 nella chiesa parrocchiale "Maria madre della Chiesa" a Crotone. L'arcivescovo ha presentato alla stampa il sussidio preparato dalla diocesi per vivere l'Anno Santo, che è disponibile sul sito diocesano.
Un annuncio importante è stato quello riguardante l'immagine della Madonna di Capocolonna. «Attualmente custodita nel Palazzo Arcivescovile, sarà presto collocata nella chiesa dell’Immacolata», ha spiegato Maniago, aggiungendo che questa decisione permetterà ai fedeli di tornare a venerarla in un luogo sicuro e adeguato. «È un segno di speranza e di rinascita per tutti noi», ha concluso.
Nella parte conclusiva dell’incontro, l’arcivescovo ha rivolto i suoi auguri natalizi: «Vorrei cogliere l’occasione, attraverso di voi che svolgete un prezioso servizio di comunicazione, per porgere a tutti i migliori auguri di un sereno e santo Natale». Ha poi precisato: «Non desidero auguri formali, ma sinceri, che nascano dal cuore e dall’affetto che ho potuto sviluppare in questi mesi per questa bella comunità diocesana». Riflettendo sul significato del Natale, Maniago ha ricordato che «quel Bambino nella mangiatoia non è una favola per bambini, ma il segno di un Dio che sceglie di entrare nella nostra quotidianità, nella nostra normalità». Un Dio che chiama ciascuno a vivere con «giustizia e consapevolezza». Ha poi proposto san Giuseppe come modello di vita giusta: «Che sia per noi un esempio concreto. Vivere con giustizia non significa solo rispettare le leggi umane, ma anche cercare un equilibrio che renda le nostre azioni portatrici di bene e di speranza».
Rispondendo alle domande dei presenti, monsignor Maniago ha detto, riferendosi a monsignor Alberto Torriani, vescovo eletto di Crotone - Santa Severina: «Da questi primi segnali emerge chiaramente un entusiasmo, ed è evidente che c'è una forte volontà di costruire relazioni», ha osservato monsignor Maniago. «Lui viene da Milano, una realtà certamente diversa rispetto alla nostra, sotto molti aspetti. Tuttavia, arriva con entusiasmo e, direi, con curiosità e volontà di entrare in relazione con questa terra e con questa Chiesa. Questo atteggiamento, questa apertura, rappresenta una premessa fondamentale e molto bella».
Monsignor Maniago ha poi voluto soffermarsi sulla formazione e sull’esperienza del nuovo vescovo: «Nella sua storia personale e nella sua formazione ci sono segnali che lasciano intuire delle attenzioni particolari. Ad esempio, ha maturato una significativa esperienza nella pastorale giovanile. È stato responsabile della zona di Monza e della pastorale giovanile, dimostrando così un forte rapporto con i giovani e le nuove generazioni. Questa attenzione si è consolidata anche attraverso il suo impegno nel mondo della scuola: è stato direttore di istituti scolastici prestigiosi a Milano, realtà complesse e articolate. Questo lavoro lo ha portato ad avere un contatto quotidiano con i giovani, comprendendo le loro necessità e sfide».
Secondo Maniago, questa particolare sensibilità verso le giovani generazioni sarà un punto centrale del ministero episcopale del nuovo vescovo: «Non è difficile immaginare, quindi, che il suo ministero episcopale avrà una particolare attenzione verso i giovani. In un territorio come questo, dove le problematiche giovanili sono spesso al centro del dibattito, c’è un bisogno urgente di un pastore che sappia ascoltare e valorizzare le nuove generazioni. Purtroppo, siamo abituati a parlare dei giovani spesso come di un "problema". In realtà, le sfide che affrontano sono opportunità per costruire un futuro migliore, anche in una terra che a volte sembra "strapparli via"».
«Credo che un vescovo con questo percorso saprà mettersi in ascolto delle realtà giovanili, portando anche il suo bagaglio di esperienza formativa», ha continuato. «Questo sarà un aspetto cruciale del suo ministero: lavorare per una formazione che, per noi cristiani, significa maggiore consapevolezza della nostra identità, della nostra vocazione e del nostro ruolo nella società. Vuol dire imparare a vivere la fede nel quotidiano».
In chiusura della conferenza stampa, l’arcivescovo Maniago ha espresso l’augurio che «questo Natale possa essere per tutti un tempo di crescita, un’occasione per riscoprire la profondità del messaggio che scaturisce dal mistero della Natività». E con calore ha concluso: «Che sia davvero un Natale di rinnovamento interiore, di pace e di comunione. A tutti voi e alle vostre famiglie, il mio più affettuoso augurio di Buon Natale».