Prima Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia. Al via la fase decisiva del cammino sinodale


Dal 15 al 17 novembre 2024, la Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma ha accolto circa mille delegati tra vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, per quella che si configura come la tappa culminante della "fase profetica" del Cammino sinodale nazionale: la prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia.

La tre giorni ha visto i delegati impegnati nella revisione delle schede se serviranno per elaborare le decisioni che emergeranno dalla fase profetica.

La nostra diocesi ha inviato una propria delegazione, composta da alcuni membri dell’equipe diocesana e con la presenza dell’amministratore apostolico mons. Claudio Maniago.

La Chiesa in dialogo

L'apertura dell'Assemblea ha voluto sottolineare fin da subito la dimensione del dialogo. Una preghiera ecumenica ha riunito rappresentanti delle principali confessioni cristiane presenti in Italia, dalle Chiese Ortodosse a quelle Evangeliche, manifestando concretamente quella volontà di accoglienza e ascolto che caratterizza il cammino sinodale.

Il messaggio di Papa Francesco, letto all'apertura dei lavori, ha dato il tono all'assemblea. "Non abbiate paura di alzare le vele al vento dello Spirito!" ha esortato il Pontefice, ricordando il legame storico con il luogo dell'incontro: proprio in questa Basilica, nel 1959, San Giovanni XXIII rivelò la sua intenzione di convocare il Concilio Vaticano II. Francesco ha sottolineato l'urgenza di "tradurre in scelte e decisioni evangeliche quanto raccolto in questi anni", evidenziando come il cammino sinodale non sia un semplice esercizio di dialogo ma un processo di trasformazione ecclesiale.

La Chiesa di fronte alle sfide di oggi

Il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha offerto un'analisi lucida e profonda delle sfide che la Chiesa e la società italiana stanno affrontando. "Siamo confrontati con ingiustizie insopportabili, ad iniziare dalla guerra, alle quali non vogliamo abituarci," ha affermato il Cardinale, sottolineando come non sia accettabile "che sia la logica del più forte o del più furbo a prevalere."

Il Cardinale ha delineato il ruolo della Chiesa in questo contesto: "Non vogliamo illudere nessuno circa facili soluzioni in tasca, ma ci sentiamo di camminare con gli uomini e le donne di buona volontà che hanno a cuore le sorti del Paese."

Verso una Chiesa davvero sinodale

Erica Tossani, della Presidenza del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, ha affermato nel suo intervento: "Ciò che noi stiamo vedendo è il venire alla luce di un nuovo volto di Chiesa,". Ha evidenziato, come questo processo sia in diretta continuità con le aspirazioni del Concilio Vaticano II. Questo continuo richiamo al Concilio è stato una nota determinante di tutto il percorso vissuto nei tre giorni.

Tre dimensioni decisive per la conversione della Chiesa sinodale

La relazione principale di Mons. Erio Castellucci, Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, ha offerto una chiave di lettura fondamentale per comprendere il processo di rinnovamento in corso. Castellucci ha evidenziato come le comunità cristiane stiano affrontando le sfide attuali "non sorvolando la storia come mongolfiere che evitano gli ostacoli, ma attraversandola a piedi, facendo compagnia all'umanità del nostro tempo."

Nel suo intervento ha delineato tre dimensioni fondamentali di conversione, riprendendo quanto espresso già nei *Lineamenta*:

Conversione comunitaria

L'accento è stato posto sulla necessità di "un *fare cultura* che non resti chiuso nelle accademie." Questo implica la capacità di raccogliere e valorizzare le esperienze evangeliche vissute nelle comunità, traducendole in linguaggi comprensibili per il mondo contemporaneo.

Conversione personale

Castellucci ha sottolineato l'importanza della "cura della formazione cristiana a tutti i livelli," dall'evangelizzazione alla catechesi degli adulti, passando per l'iniziazione cristiana e l'accompagnamento spirituale.

Conversione strutturale

Particolare enfasi è stata posta sulla "corresponsabilità ecclesiale," che include il rilancio dei ministeri laicali, il rinnovamento degli organismi di partecipazione e la valorizzazione del ruolo delle donne nella Chiesa. Anche l’amministrazione dei beni ecclesiastici e la gestione del patrimonio immobiliare della Chiesa in Italia dovrà essere oggetto di profonda conversione.

I lavori in stile sinodale

Come ormai abbiamo imparato a fare in tutti i nostri incontri ecclesiali, la maggior parte del tempo è stata destinata all’ascolto reciproco, nello stile della conversazione nello Spirito. Tutta la giornata del sabato, infatti, ha visto i delegati riuniti i piccoli gruppi e in profondo ascolto reciproco.

Si è trattato senza dubbio del tempo più significativo e dell’esperienza ecclesiale più intensa. Essere allo stesso tavolo, laici e ministri ordinati, è un segno eloquente del camminare insieme a cui il sinodo ci sta formando.

I prossimi passi

Nella sessione conclusiva dell'Assemblea, dopo aver ascoltato una prima restituzione di quanto emerso dai tavoli sinodali, Mons. Castellucci ha tracciato un bilancio dei lavori. "Abbiamo sperimentato la bellezza di essere *popolo profetico*," ha affermato, sottolineando come l'esperienza sinodale abbia già avviato cambiamenti significativi nelle pratiche ecclesiali, ma soprattutto nello stile di essere Chiesa, che resta il frutto più prezioso dell’intera esperienza sinodale.

Tre elementi chiave sono emersi come acquisizioni fondamentali:

1. Lo stile dell'ascolto, basato sulla "conversazione nello Spirito".

2. Lo stile del dialogo, sperimentato nei "Cantieri di Betania".

3. Lo stile della partecipazione, che ha rivitalizzato gli organismi ecclesiali a tutti i livelli.

"Il Cammino di questi tre anni," ha concluso Castellucci, "ci ha dotato di una vista più profonda; ci ha abituato a scrutare le pieghe della nostra storia, cogliendo con umiltà sia le ferite dentro e fuori la Chiesa, sia i raggi di speranza e di vita."

Prossime tappe del cammino sinodale

L'Assemblea ha visto anche momenti significativi dedicati a temi cruciali, come la preghiera per le vittime di abusi e l'attenzione alle buone pratiche della Caritas, in vista della Giornata mondiale del Povero, che si celebra domenica 17. 

La Seconda Assemblea Sinodale, programmata per la primavera 2025.