Esiste ancora il diritto tutelato di vivere in salute a Crotone? Così si intitolava l’appuntamento di informazione e studio che la Consulta delle aggregazioni Laicali dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina ha organizzato sul tema dell’inquinamento nel territorio crotonese nel salone parrocchiale della Chiesa del Carmine, a Crotone, il giorno 8 novembre 2024.
Il tema dell’incontro è stato affrontato da più prospettive, che hanno consentito ai presenti di avere informazioni tecnico-scientifiche sulle aree sulle quali insistevano i siti industriali ormai dismessi, Pertusola e Montedison, indicazioni sul futuro degli insediamenti industriali inquinanti già esistenti nei pressi delle predette aree, notizie sul registro dei tumori e sulle vicende che hanno riguardato questo importante strumento di rilevamento delle patologie oncologiche nel territorio crotonese, aggiornamenti sull’iter fin qui seguito da ENI a proposito della spinosissima bonifica cui è chiamato da più anni a Crotone, riferimenti sulla lettura che i documenti della Chiesa forniscono in tema di tutela del Creato.
Sono intervenuti all’incontro l’Amministratore Apostolico, Monsignor Claudio Maniago, il Professor Sergio Fasson, docente presso l’Istituto Donegani di Crotone, il Dottor Giancarmine La Greca, già medico presso l’ASL di Crotone, Legambiente nella persona della Dottoressa Rosaria Vazzano.
I lavori sono stati presentati e condotti dal Presidente della Consulta dei Laici, Lucia Bellassai, che, in apertura dei lavori ha sottolineato come sia fondamentale che si adotti una prospettiva metodologica in grado di far cooperare tutte le scienze alla soluzione del delicato problema e tra queste anche quelle giuridiche, chiamate ad interrogarsi sulla tutela del diritto a restare nel territorio crotonese con la garanzia di poter vivere in condizioni di salute protetta.
Laddove l’inquinamento diventasse intollerabile, è lampante che si andrebbe via per continuare a vivere altrove. Morirebbe così un sentire e un diritto, più diritti: il diritto di scegliere se andare o rimanere, il diritto alla salute, al respiro di aria pulita, al nutrimento attraverso cibo e acqua potabile sicuri, risorse locali che potrebbero risultare nocive alla vita.
Per chi non andasse via, la sfida si farebbe altissima: vivere, nonostante la minaccia di un nemico vecchio, quale l’inquinamento lasciato a Crotone dalle attività industriali ormai cessate, e farsi i conti con un nemico nuovo, figlio di nuovi cicli lavorativi inquinanti, che si vorrebbero avviare.
La domanda sorge spontanea: perché territori bellissimi devono diventare ventri dove si annida la morte, perché luoghi di incanto devono trasformarsi in porte di accesso alla sofferenza? Lo spettro della “terra dei fuochi” avanza sul nostro territorio, così come è stato per altri; lo contrastano pochi ma luminosi esempi di un’economia florida che pur esiste nel nostro territorio, in grado di far coincidere il rispetto della salute delle persone, del loro diritto di scegliere se restare o partire, del Creato tutto.
L’appuntamento è risultato propedeutico ad ulteriori studi giuridici relativi alla vicenda, riassumibili nei quesiti seguenti: l’offesa al Creato come è valutata dall’attuale Legislatore? come potrebbe essere affrontata in futuro in una visione non antropocentrica della natura? quali sanzioni potrebbero profilarsi o inasprirsi rispetto ai disastri ambientali che via via si vanno registrando?
Nella speranza che l’attualità imporrà una ricerca di soluzioni scientifiche di ampio respiro, in grado di garantire la sopravvivenza anche in territori gravemente violati nella loro salubrità, i lavori si sono conclusi tra il desiderio di un futuro migliore e la preoccupazione per un presente assai incerto.
La Consulta delle Aggregazioni laicali, Arcidiocesi Crotone – Santa Severina