Crotone. L’Arcivescovo Incontra La Stampa Crotonese


"La luce splende nella tenebre e le tenebre non l'hanno vinta" (Gv 1,5)

Un versetto del Vangelo secondo Giovanni ha ispirato il messaggio natalizio che monsignor Angelo Panzetta ha affidato agli operatori della comunicazione del nostro territorio.

Il cordiale e ormai tradizionale appuntamento natalizio dell’Arcivescovo di Crotone – Santa Severina con la stampa si è tenuto mercoledì 21 dicembre, nei locali della curia di Crotone.

Più che una classica conferenza stampa, un’occasione d’incontro e dialogo, anche per ringraziare i giornalisti per il prezioso e indispensabile servizio alla collettività, affidando loro un breve messaggio in occasione del Natale e del nuovo anno civile.

Monsignor Panzetta ha messo subito al centro del suo messaggio il momento storico che viviamo. Le incertezze legate alla guerra in corso in Ucraina, alla situazione sanitaria ancora in evoluzione, ai recenti scandali che hanno interessato alti livelli delle istituzioni europee ci mettono di fronte all’evidenza di quanto possano farsi fitte le tenebre intorno a noi. Per il nostro territorio, inoltre, giunge ancora una volta la triste assegnazione dell’ultimo posto per qualità della vita nella classifica stilata da Il Sole 24 ore.

Anche se queste classifiche, come ha notato monsignor Panzetta, sono sempre un po’ discutibili, perché se alcuni valori – come la disponibilità all’accoglienza e alla solidarietà – entrassero nei criteri per stilarle, questo ci proietterebbe più in alto,

Certamente non saremmo all’ultimo posto se avessimo più passione sociale, più attenzione al bene comune, più gusto per la vita dei nostri centri. Se avessimo, in sintesi, più carità sociale.

Accanto a queste tenebre, ci sono, secondo l’Arcivescovo, tanti segni che fanno sperare.

La vivacità delle nostre comunità, un maggiore coinvolgimento dei giovani, come di recente si è visto a Capo Rizzuto per la Giornata diocesana della gioventù, una cammino sinodale che sta spingendo le comunità in direzione di un rinnovamento spirituale ed esistenziale della fede.

Una fede pensata e vissuta tra i desideri che emergono dall’ascolto delle nostre comunità, che hanno colto la necessità di combattere la tentazioni del clericalismo che sempre minaccia questo necessario cammino di trasformazione.

Invito le nostre comunità a sperare, perché anche se le tenebre sono forti, la Luce lo è di più, “e le tenebre con l’hanno vinta”, come annuncia l’evangelista Giovanni.

Quattro consigli per il Natale

Questa Luce che splende nelle tenebre ha ispirato a monsignor Panzetta, quattro suggerimenti per vivere il Natale alle porte.

Un Natale di riflessività. Quello che abbiamo a disposizione è un tempo propizio per guardare con attenzione alla nostra vita e intorno a noi, per concentrarci nuovamente sulle domande più importanti.

Un’opportunità per rafforzare la vita famigliare, nella quale sperimentiamo la solidarietà, il perdono, e quella cura cura reciproca senza la quale la famiglia perde la sua vera bellezza.

Un Natale di solidarietà. Non soltanto un tempo per distrarsi, sprecare ed esagerare. Invece, un tempo per condividere, per donare, per offrire ad altri la possibilità di sentirsi sollevati.

Un momento privilegiato per vivere la pace nella giustizia sociale, per porre fine a tutte le forme di violenza, di corruzione e di criminalità.

L’Arcivescovo ha tenuto a ribadire che

il nostro territorio non ha bisogno di un altro pensiero esoterico. Abbiamo bisogno di un pensiero incarnato, perché i problemi si rivolvono entrando in essi, con la fatica di maturare insieme agli altri soluzioni concrete. Il Natale è una festa della concretezza e del prendersi cura della storia.

Per concludere, l’Arcivescovo ha rivolto attenzione in modo particolare alle famiglie del nostro territorio, perché la Luce del Natale possa portare speranza soprattutto nei contesti e nelle situazioni più difficili.