FAMIGLIA,
LUOGO DI PERDONO
…
Non esiste una famiglia perfetta. Non abbiamo genitori
perfetti, non siamo perfetti, non sposiamo una persona
perfetta, non abbiamo
figli perfetti. Abbiamo
lamentele da parte di altri. Ci
siamo delusi l’un l’altro. Pertanto, non esiste un matrimonio sano o una famiglia sana senza l’esercizio
del perdono. Il perdono è vitale per la nostra
salute emotiva e per la nostra sopravvivenza spirituale. Senza perdono la famiglia
diventa un’arena di conflitti e di punizioni.
Senza
il perdono, la famiglia si ammala. Colui che non perdona non ha pace nell’anima o comunione con Dio. Il dolore
è un veleno che intossica e uccide. Mantenere
il dolore nel cuore è un gesto autodistruttivo. Colui che non perdona diventa
fisicamente, emotivamente e spiritualmente malato.
Ed
è per questo che la famiglia ha bisogno di essere un luogo di vita e non di morte, il territorio della cura e non
della malattia, lo scenario del perdono e non
della colpa. Il perdono porta gioia dove il dolore produce tristezza
e dove il dolore ha causato la malattia.
Papa Francesco
Vogliamo partire dalla meravigliosa omelia di Papa Francesco
sulla Famiglia. Parole vere piene di concretezza e di speranza, indicazioni preziosissime di cui noi famiglie dobbiamo
averne sempre chiaro il significato, per la Vocazione
ricevuta in qualità
di sposi e di genitori.
La nostra famiglia
nasce e si sviluppa intorno
alla vocazione specifica
della Comunità Papa Giovanni XXIII
di Don Oreste Benzi .
Giuseppe ed io abbiamo scelto da 26 anni di dire il nostro SI a Colui che ci ha chiesto
di essere mamma
e papà per chi ne ha bisogno.
Abbiamo aperto la nostra Casa a bimbi e persone in difficoltà, che hanno necessità
di respirare aria di famiglia,
in un luogo non perfetto
certamente, ma che vuole
essere luogo vitale per rigenerare nell’amore, con figli naturali e figli in affido
e in adozione e attraverso l’accoglienza delle persone fragili, che chiedono ristoro
e attenzione alle ferite sanguinanti che la vita gli ha riservato.
Il
nostro Si a Gesù è fatto di affidamento, perché solo con le nostre forze non sappiamo dove andare, il Signore si è
fatto vivo e ci sostiene ogni giorno, nelle difficoltà
e nei momenti di sconforto, essere accanto agli ultimi non è semplice, a volte
è doloroso, travolgente e impegnativo.
Ma
guardandoci allo specchio, abbiamo
piena consapevolezza dei nostri limiti, di sposi e genitori, e sappiamo che l’unica nostra forza è Il Signore,
con cui condividiamo la vita quotidiana, fatta di azioni
e di impegni.
Cerchiamo di mettere la nostra spalla
accanto alle persone
in croce, per aiutarle a sostenerla con loro.
La
nostra famiglia è una vita piena e ricca di gioie, tutti i nostri figli vivono
la condivisione il senso di apparenza
ad un’unica famiglia, in cui scegliamo, citando la frase di una bellissima canzone…..di andare un passo più avanti essere sempre veri e spiegare cos’è il colore a chi vede bianco e nero….perchè
Gesù ci ha chiamati a questa
meravigliosa scommessa, in un mondo in cui le differenze sono motivo di scontro e di divisione, quando invece sono una grande
opportunità di crescita e soprattutto
di esperienza d’Amore Vero, quello che Lui stesso ci ha insegnato.
La nostra famiglia
colorata, numerosa e rumorosa, è il frutto della chiamata,
ma il nostro Si è quello di ogni secondo e ogni minuto, per essere fedeli
e non staccarci da Lui, dobbiamo
avere impresso nel cuore e nella mente che non siamo soli, sperimentiamo la nostra debolezza e la
forza di Gesù, nella nostra quotidianità pazza e imprevedibile di una famiglia
strana e molto unita, e facciamo tesoro
della bellezza di sacerdoti e
amici che ci accompagnano e ci sostengono nel nostro cammino.
Silvia e Giuseppe Alì