L'Arcivescovo Angelo Raffaele Panzetta è il nuovo Arcivescovo coadiutore di Lecce


La comunità diocesana si è ritrovata oggi, su convocazione dell'Arcivescovo, nella chiesa dell'Immacolata a Crotone. Dopo la celebrazione dell'Ora Media, monsignor Panzetta si è rivolto ai presenti per comunicare la decisione di Papa Francesco di trasferirlo a Lecce in qualità di Arcivescovo coadiutore.

Assumendo il servizio di coadiutore, monsignor Panzetta affiancherà l'attuale Arcivescovo metropolita di Lecce, monsignor Michele Seccia, mettendosi pienamente a servizio di quella chiesa diocesana, in attesa di succedergli al termine del suo mandato, che dovrebbe concludersi tra circa due anni.

Durante il suo intervento, monsignor Panzetta ha affermato di aver accolto con grande stupore l'indicazione del Santo Padre e di aver accettato in piena obbedienza e fiducia questo nuovo servizio ecclesiale.  Monsignor Panzetta ha detto di aver amato profondamente la Chiesa diocesana di Crotone - Santa Severina, con le sue bellezze e le sue rughe, e di essere profondamente addolorato di doverla lasciare. Ha inoltre espresso la sua gratitudine al Signore per l'esperienza vissuta in mezzo a noi ed ha assicurato la sua preghiera dicendosi certo che il Signore provvederà alla nostra Chiesa un Pastore degno e capace di guidarla.

Monsignor Panzetta ha infine precisato che, fino a nuova decisione del Santo Padre, sarà amministratore diocesano, per accompagnare i vari passaggi che la nostra diocesi dovrà affrontare nei prossimi mesi.

Ecco la sintesi dell'intervento di monsignor Panzetta, consegnato alla nostra diocesi dopo l'annuncio del suo trasferimento:

Ho nel cuore sentimenti molto diversi fra loro, che proverò a esplicitare:

Stupore, perché non ml aspettavo di essere trasferito dopo poco più di anni dopo l'inizio del mio ministero a Crotone. A tal proposito ci tengo a precisare che io non ho mai chiesto trasferimento o un avvicinamento perché il Santo Padre mi ha manifestato la sua volontà di trasferirmi e io l'ho accettata.

Umanamente provo distintamente anche dolore, sì dolore. Un vescovo non è un robot da cuore di ghiaccio. lo ho amato, meglio io amo questa diocesi. La amo nella sua bellezza ma anche nelle sue rughe e nelle sue fragilità.

Trepidazione per la Chiesa di Crotone - Santa Severina. Spero di avere in tempi brevi indicazioni sul governo di questa comunità ecclesiale per i prossimi mesi. La trepidazione è legata anche al fatto che il cambio del vescovo avviene in un contesto ecclesiale che si caratterizza per due eventi importanti: il compimento del percorso sinodale e l'anno giubilare. Inoltre, la diocesi ha in corso d'opera progetti importanti che riguardano la cattedrale, la curia, la struttura di Poggio Pudano che dovranno essere seguiti con grande attenzione.

La gioia di vedere che il buon Dio si fida di me e ha posato, attraverso la mediazione ecclesiale, lo sguardo sulla mia persona per una nuova missione impegnativa ed esaltante. La gioia di andare a servire in un contesto ecclesiale, quello di Lecce, che è meraviglioso, in un territorio straordinario e accanto ad una persona, l'Arcivescovo di Lecce, che si caratterizza per la sua bella umanità, per la sua rettitudine e per la sua grandissima esperienza pastorale.

La fiducia, sono certo che Dio abbia in mente progetti belli per la Chiesa di Crotone - Santa Severina e che provvederà perché questa bellissima comunità abbia un pastore che sappia guidarla nel suo cammino storico. La fiducia è sostenuta anche dalla certezza che Papa Francesco troverà la persona giusta; egli nel suo discernimento saprà individuare una guida adeguata al nostro territorio e per la nostra gente.

Infine, gratitudine. Perché ho nel cuore la consapevolezza di aver vissuto questi anni, pur con tanti limiti, nella donazione animata dalla carità pastorale. Gratitudine per aver vissuto in mezzo ad un popolo accogliente e generoso, gratitudine per i presbiteri che il Signore mi affidato, soprattutto quelli che hanno che mi hanno testimoniato di fare sul serio con Dio e con la gente.